Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 28 settembre 2019.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

I mitocondri consentono una nuova caratterizzazione delle cellule dell’encefalo. Sono note numerose differenze morfologiche e funzionali tra i mitocondri dei diversi organi e tessuti, ma poco si conosce del profilo molecolare mitocondriale delle cellule del sistema nervoso centrale. Caroline Fecher, Laura Trovò e colleghi guidati da Thomas Misgeld hanno determinato il proteoma mitocondriale dei tre principali tipi di cellule del cervelletto, ossia le cellule di Purkinje, i granuli e gli astrociti, identificando centinaia di proteine dei mitocondri regolate in maniera differenziata. L’analisi delle differenze ha consentito ai ricercatori di identificare marker mitocondriali specifici per il tipo cellulare in condizioni di salute e malattia, nel topo e nell’uomo, fra i quali spiccano i contrassegni molecolari della malattia di Alzheimer e della sclerosi laterale amiotrofica (SLA). [Fecher C., et al. Nature Neuroscience – AOP doi: 10.1038/s41593-019-0479-z, 2019].

 

La connettività funzionale dello striato è alterata dall’uso della ketamina come droga. Uno studio pilota ha rilevato un’alterata connettività funzionale dei nuclei dello striato negli assuntori abituali di ketamina. Hung e colleghi hanno poi identificato nella connettività fra il putamen e la corteccia orbitofrontale di sinistra una base del rapporto fra impulsività e durata dell’uso della sostanza psicotropa. Se replicati in un campione di maggiori dimensioni, questi risultati consentono di definire un profilo di alterata connettività da impiegare come marker neurale dell’abuso di ketamina. [Hung C. C., et al. Am J Drug Alcohol Abuse Jul 2: 1-13, 2019].

 

Studio su 391 pazienti bipolari finalizzato all’identificazione di elementi prognostici per i sub-tipi diagnostici BD-I e BD-II. I 391 pazienti esaminati da Serafini e colleghi del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Genova in collaborazione con la Semmelweis University di Budapest, erano in condizioni eutimiche, in terapia di mantenimento. I pazienti BD-II, rispetto a quelli BD-I, erano in maggioranza donne, più spesso avevano avuto un episodio depressivo recente e presentavano una percentuale maggiore di abuso/dipendenza da sostanze psicotrope. Nei BD-II era più rara l’anamnesi familiare positiva per patologia psichiatrica, così come i sintomi psicotici al primo episodio clinico e un inizio del disturbo da una crisi depressiva. Altro elemento caratterizzante i BD-II era l’età più avanzata per l’esordio della malattia e il primo trattamento. Come previsto, nei BD-I la probabilità di avere episodi gravi di depressione, eccitazione, ansia ed altri sintomi correlati era più elevata. Lo scopo di identificare precisi elementi prognostici maggiormente predittivi di quelli di cui attualmente si dispone non ci sembra sia stato pienamente conseguito, pertanto si dovrà attendere l’attuazione di altri studi in cui, magari, si adottino criteri clinici più articolati e analitici rispetto a quelli adottati in questo studio. [Serafini G., et al. Psychiatry Res. 281:112528, Aug 19, 2019].

 

Nuovo incontro sui neuroni “Rosa Canina” scoperti lo scorso anno. Il 15 giugno 2019 abbiamo dato notizia nelle Notule (Un ruolo per i neuroni scoperti lo scorso anno nella corteccia cerebrale umana) di un primo incontro dei nostri soci in cui si è discusso del ruolo di queste cellule inibitorie nella corteccia cerebrale umana. In un nuovo incontro, tenuto lo scorso 21 settembre, sono state considerate le potenzialità e le ipotesi, in termini di meccanismi, circa il modo in cui le rosehip cells possono modulare l’attività dei neuroni piramidali influenzando importanti funzioni della neocorteccia. Qui di seguito si riporta il testo della notula di giugno che riassume i dati della scoperta:

Eszter Boldog e colleghi hanno scoperto lo scorso anno un nuovo tipo di neurone inibitorio GABAergico nella corteccia del cervello umano, caratterizzato da compatte arborizzazioni e terminali assonici simili a una rosehip (rosa canina), da cui il nome di rosehip cells. (Boldog E., et al., Nature Neuroscience 21: 1185-1195, 2018). Ricordiamo che il nome italiano delle roselline selvatiche risale a Plinio il Vecchio che narrava di un soldato romano guarito dalla rabbia con un decotto di questa pianta.

Il profilo immunoistochimico dei nuovi neuroni, che non presentano omologhi murini, corrisponde ad un singolo tipo trascrittomicamente definito con specifici marker molecolari non condivisi con altre cellule. Le cellule “rosa canina” del I strato della corteccia formano giunzioni prevalentemente con i tronchi basali dei dendriti apicali dei neuroni piramidali del III strato, inibendo la retro-propagazione dei potenziali d’azione piramidali in quei microdomini dendritici. La discussione dei nostri soci ha sottolineato il ruolo di potente controllo locale dell’elaborazione dendritica distale dei neuroni piramidali della corteccia cerebrale umana”.

 

Le bias psicologiche non sono immutabili ma possono variare nel corso della vita. Matthew Hutson ha proposto alla discussione uno studio condotto per oltre 10 anni da Tessa Charlesworth e Mahzarin Banaji della Harvard University per studiare le tendenze psicologiche (bias) implicite ed esplicite, ossia operanti come automatismi involontari o presenti alla consapevolezza del soggetto, in rapporto a sesso, razza, colore della pelle, età, disabilità e peso corporeo. I due autori hanno esaminato oltre 4 milioni di risposte, rilevando una riduzione netta delle tendenze considerate stabili in psicologia, sia quelle coscienti sia quelle inconsapevoli. In particolare, si è registrata una diminuzione che andava dal 49% delle bias sessuali al 15% di quelle relative al peso corporeo, nell’ambito delle inclinazioni coscienti; e, con sorpresa degli autori dello studio, una riduzione significativa anche nell’ambito delle bias inconsapevoli: 33% in meno per la sessualità, 17% in meno per la “razza” (ossia l’etnia originaria) e 15% in meno per il colore della pelle. Il cambiamento, in massima parte, ha riguardato tutte le generazioni. Le cause sono oggetto di interpretazione e dibattito. [Cfr. Scientific American 320 (4): 12, 2019].

 

È morta la chiocciola hawaiana famosa nel mondo per essere l’ultimo esemplare della sua specie. George, una chiocciola arboricola dell’arcipelago delle Hawaii celebre fra i naturalisti e nota al pubblico attento al problema della drastica riduzione della biodiversità, è morto all’età di 14 anni quale ultimo esemplare della specie Achatinella apexfulva, che ora si ritiene estinta. Il nome maschile gli era stato attribuito per accostamento alla testuggine Lonesome George, e giustificato in base al fatto che non vi è una dicotomia di genere in questi animali, perché sono ermafroditi insufficienti, ossia si accoppiano fecondandosi a vicenda. Come “Giorgio il Solitario”, ultimo della sua sottospecie alle Galapagos, George era diventato un simbolo della lotta contro l’estinzione delle specie animali. Le chiocciole, nel linguaggio comune confuse con le lumache che sono prive di guscio, normalmente non superano i 2-3 anni di vita nelle specie più note e diffuse alla nostra latitudine. La brevità del DNA e la semplicità del sistema nervoso del gasteropodo possono facilitare la ricerca finalizzata alla comprensione di una sopravvivenza eccezionale.

[Comunicazione di Christie Wilcox di National Geographic ripresa dai nostri soci e riportata in due righe da Jim Daley in Scientific American 320 (4): 15, 2019].

 

Nuovi regolatori nella determinazione del sesso possono aiutare a comprendere i disturbi dello sviluppo sessuale. Aristotele, interpretando creativamente dei dati di osservazione, si convinse che il sesso del bambino concepito dipendesse dalla temperatura relativa dei corpi dei due genitori durante il rapporto sessuale: se vi è più calore nel corpo dell’uomo nascerà maschio, se è il corpo della donna ad essere più caldo, nascerà una femmina. Oggi siamo abituati a pensare alla determinazione del sesso quale conseguenza del corredo aploide X o Y dello spermatozoo che feconda, e sappiamo che, in assenza di alcuni processi chiave che determinano la differenziazione maschile durante lo sviluppo, il sesso sarà femminile.

Nuovi studi hanno dimostrato l’importanza di geni regolatori (enhancers) di SOX9 nei meccanismi della determinazione sessuale. Il cromosoma maschile Y porta un gene critico, ossia SRY, che agisce su SOX9 per l’avvio dello sviluppo dei testicoli nell’embrione. Uno studio condotto Andrew Sinclair, Brittany Croft (quale primo autore) e colleghi, pubblicato alla fine dello scorso anno su Nature Communications, ha identificato tre regolatori che, insieme, assicurano L’espressione del gene SOX9 agli alti livelli fisiologici necessari ad indurre la differenziazione testicolare e lo sviluppo del sesso maschile in un embrione XY. Gli autori dello studio hanno identificato pazienti potenzialmente donne per un sesso cromosomico XX, che avrebbero dovuto sviluppare normalmente le ovaie ma, in quanto portatrici di copie extra dei regolatori maschili inducenti alti livelli di SOX9, hanno sviluppato testicoli. Allo stesso modo, hanno identificato casi di ragazze con sesso cromosomico XY (come nella sindrome di Morris o “sindrome delle belle donne”) che, avendo perso i regolatori di SOX9, hanno sviluppato le ovaie al posto dei testicoli (cfr. ScienceDaily.Science Daily, 15 December 2018).

La discussione di questo studio da parte dei nostri soci ha portato a queste conclusioni: l’introduzione nella diagnostica della valutazione degli “enhancers” di SOX9 potrà aiutare a comprendere molti aspetti dell’esperienza di pazienti affetti da disturbi dello sviluppo sessuale, ma rimane sempre di cruciale importanza cercare di comprendere come la persona percepisca se stessa e la propria identità sessuale, sia per sostenerla nel raggiungimento di un equilibrio interiore, sia per aiutarla ad affrontare conflitti e contrasti originati dalle aspettative degli altri.

 

Al seminario sull’Arte del Vivere discussa la dicotomia fra “giusta distanza” e concezione oblativa della relazione con il prossimo. Le virtù psicoadattative della regolazione della distanza nel vissuto dei rapporti sociali consistono soprattutto nell’effetto di saggia amministrazione degli investimenti affettivi, con una riduzione del rischio di scompenso funzionale, espresso dall’ansia, e sofferenza inibitoria, espressa in forma di sintomatologia depressiva. Un’interpretazione della giusta distanza data da molti partecipanti al seminario realizza di fatto uno stile di vita misurato ed equilibrato, che sembra entrare in contrasto con lo stile dell’oblazione, ossia del dono di sé, tipica del pensiero cristiano. È stato citato ad esempio di oblazione lontana da calcoli di qualsiasi genere un fatto di cronaca accaduto in questi giorni a Lodi: un ventenne di origine argentina, Angel Michael Vargas Fernandez, ha salvato la vita ad un bambino di cinque anni che cadeva dal balcone; lo ha preso al volo, tuffandosi, abbracciandolo e limitando al minimo l’effetto dell’impatto al suolo, ma riportando ferite, contusioni ed abrasioni, anche al viso. Sui giornali è stato giustamente descritto come un angelo e suo padre ha spiegato l’influenza dell’educazione cristiana che ha ricevuto, oltre che in famiglia, in una scuola cattolica gestita da suore.

Nel prosieguo della discussione, il nostro presidente ha spiegato in quali termini la concezione dell’amore cristiano per il prossimo sia compatibile con gli esercizi dell’Arte del Vivere.

 

Notule

BM&L-28 settembre 2019

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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